mercoledì 18 luglio 2012

COMMISSIONE EUROPEA - "QUESTIONE ROM" - RICHIESTA APERTURA INDAGINE CONTRO STATO ITALIANO PER VIOLAZIONE DELLA DIRETTIVA EUROPEA SULLA NON DISCRIMINAZIONE 2000/43/CE


 AFFERMARE IL DIRITTO ALLA VITA NELL'UNIONE EUROPEA
PER TUTTI I BAMBINI ROM


Roma 19 luglio 2012 

Al Presidente della Commissione Europea Manuel Josè Barroso
Alla Commissione Europea Giustizia  -  CHAP 04005(2010)

Al Consiglio d’Europa

All’ONU – CERD Comitato per l’eliminazioni delle discriminazioni razziali

All’ECRI – Commissione Europea contro il Razziamo e l’Intolleranza

Alla Procura della Repubblica – Direzione Investigativa Antimafia

Al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Al Presidente del Senato Renato Schifani
Al Presidente della Camera Gianfranco Fini
Al Presidente del Consiglio Mario Monti  - Al Consiglio dei Ministri

All’ UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali  


 Josè Manuel Barroso - Presidente della Commissione Europea


RICHIESTA APERTURA INDAGINE CONTRO STATO ITALIANO PER VIOLAZIONE DELLA DIRETTIVA EUROPEA SULLA NON DISCRIMINAZIONE 

Il CONSIGLIO DEI MINISTRI VUOLE  IMPEDIRE  L’INCLUSIONE DELLA POPOLAZIONE ROM – PRIMA MINORANZA ETNICA DELL’UNIONE EUROPEA VIOLANDO LA DIRETTIVA 2000/43/CE


 Mario Monti - Presidente del Consiglio dei Ministri - Italia


La Presidenza del Consiglio dei Ministri nella persona del Prof. Mario Monti con decreto legge del 6 luglio 2012 detto spending review ha messo in serio pericolo la vita e l’esistenza dell’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali. L’Unar è stato istituito in attuazione della direttiva 2000/43/CE attuata in Italia con il decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 215. 

L’UNAR è il Punto di Contatto Nazionale che il Consiglio dei Ministri ha indicato alla Commissione Europea per l’attuazione della Strategia di Inclusione per Rom, SInti e Camminanti varata il 24 febbraio 2012  in adempimento all’Accordo Quadro n. 173 sottoscritto dai 27 Capi di Stato e di Governo dei 27 Stati membri il 5 aprile 2011. La cancellazione fattuale dell’Unar pone lo Stato Italiano in una situazione di grave inadempimento delle direttive europee sulla non discriminazione

Lo Stato Italiano è obbligato alla corretta applicazione delle direttive europee.

Il caso è attualmente in discussione c/o il Parlamento Italiano


 Parlamento Italiano - Camera dei Deputati di Montecitorio


Il 17 luglio 2012  alla Camera dei Deputati della Repubblica è stato sottoposto un “question time” sullo smantellamento Unar. Presentato da ITALIA dei VALORI. (Protocollo n. (3-02401) DONADI, MURA, EVANGELISTI, BORGHESI, PALAGIANO e ZAZZERA. —  

Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. — Per sapere – premesso che:

In attuazione della direttiva 2000/43/CE dell'Unione europea, l'articolo 39 ha previsto l'istituzione di un «Ufficio di controllo e di garanzia della parità di trattamento e dell'operatività degli strumenti di garanzia, diretto da un responsabile nominato dal Presidente del Consiglio dei Ministri o da un Ministro da lui delegato, che svolga attività di promozione della parità e di rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull'origine etnica, in particolare attraverso (...) l'assistenza indipendente alle persone lese dalle discriminazioni nei procedimenti giurisdizionali o amministrativi intrapresi; lo svolgimento di inchieste indipendenti in materia di discriminazione, nel rispetto delle prerogative e delle funzioni dell'autorità giudiziaria»;

In attuazione della delega, il decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 215, ha previsto, all'articolo 7, rubricato «Ufficio per il contrasto delle discriminazioni», l'istituzione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per le pari opportunità di un ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull'origine etnica (Unar – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali);

Il percorso di rafforzamento dell'autonomia e dell'indipendenza di fatto dell'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali è stato di recente riconosciuto anche nel rapporto della Commissione Europea contro il Razzismo e l'Intolleranza (Ecri) del Consiglio d'Europa, il quale ha sottolineato come il direttore dell'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali abbia «innalzato il livello di autonomia e imparzialità che dovrebbe caratterizzare l'ufficio e che, in pratica, l'Unar antidiscriminazioni razziali è stato capace di censurare misure discriminatorie adottate in ambito nazionale e di farle annullare»; in questi anni l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali ha assicurato un'importante attività di presidio istituzionale a tutela dei diritti fondamentali delle persone oggetto di discriminazioni razziali, conseguendo riconosciuti e importanti risultati;

In particolare, per quanto concerne il monitoraggio dei fenomeni didiscriminazione, il Contact Center dell'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, sulla base della riorganizzazione del servizio avviata dal 2010, ha conseguito nell'ultimo biennio un efficace ed esponenziale aumento dell'emersione dei fenomeni, perlopiù sommersi, di discriminazione;
In base alla direttiva generale per l'azione amministrativa del Dipartimento per le pari opportunità emanata dal Ministro interrogato il 31 maggio 2012, l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali deve obbligatoriamente conseguire:

-entro il 31 dicembre 2012, una serie di imprescindibili obiettivi, quali: la predisposizione dello schema del primo piano di azione nazionale contro il razzismo e la xenofobia da sottoporre all'approvazione del Consiglio dei Ministri entro il 31 dicembre 2012

-il monitoraggio dello stato di avanzamento della strategia di inclusione dei rom varata il 24 febbraio 2012 dal Governo italiano e di cui l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali è punto di contatto nazionale

-la definizione e l'attuazione del piano di azione per la lotta alle discriminazioni delle persone lgbt da realizzarsi nell'ambito dell'accordo già sottoscritto il 16 febbraio 2012 dall'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali con il Consiglio d'Europa

Per converso, si è appreso, invece, che l'organico dell'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, già oggi ridotto al 50 per cento di quanto previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell'11 dicembre 2003, tra luglio e ottobre 2012 verrà quasi azzerato, riducendosi da 13 a 4 unità, in virtù di una circolare emanata nel maggio 2012 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e avente a oggetto la restituzione alle amministrazioni di appartenenza dei cosiddetti dipendenti pubblici «fuori comparto», disperdendo così competenze di estrema e peculiare professionalità formate da anni di operatività sul tema del razzismo e delle discriminazioni, assolutamente non fungibili;

Inoltre, ilcompito del direttore dell'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali verrà a scadenza il 22 luglio 2012 e, secondo quanto testualmente e pubblicamente dichiarato l'11 luglio 2012 dal Ministro interrogato, nel corso della presentazione dell'indagine Istat sull'immigrazione, pur essendo già stato «riconfermato» nell'incarico fino alla scadenza del Governo, dovrà obbligatoriamente essere sostituito con un dirigente interno, esclusivamente a causa della cosiddetta spending review 

Risulterebbe agli interroganti che lo stesso Ministro abbia convocato e ricevuto il direttore dell'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, per comunicargli la sua intenzione di proporne il rinnovo fino alla scadenza del mandato dell'attuale Governo, solo il 15 giugno 2012, ovverosia dopo che si era tenuta la riunione del Consiglio dei Ministri che aveva già formalizzato il taglio del 20 per cento dei dirigenti di Palazzo Chigi. Il comma 20 dell'articolo 2 95, vieta espressamente il rinnovodel decreto-legge 6 luglio 2012, n. dei soli incarichi dirigenziali conferiti ai sensi del comma 5-bis 165 del 2001 e non di quellidell'articolo 19 del decreto legislativo n. di cui al comma 6, tra cui rientra appunto l'incarico a suo tempo conferito al dottor Monnanni. 

Non vi è, pertanto, alcuna norma che impedisce la proroga dell'incarico all'attuale direttore dell'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, perlomeno fino alla scadenza del Governo attuale. Inoltre, la sostituzione dell'attuale direttore con un dirigente interno, soggetto in via permanente ed esclusiva al vincolo gerarchico di dipendenza rispetto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, sarebbe incompatibile con quanto stabilito dalla direttiva 215 del 2003

La mancata applicazione delladirettiva 2000/43/CE e del decreto legislativo n. 9 luglio 2003, n. 215, la necessaria continuità della direzione e lo smantellamento della struttura dell'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali non consentiranno di assicurare il puntuale adempimento degli impegni assunti dall'attuale Governo davanti alle Nazioni Unite il 5 marzo 2012 in sede di discussione del rapporto sull'attuazione della Convenzione internazionale sulle discriminazioni razziali (Cerd), in merito alla predisposizione del primo piano di azione nazionale contro il razzismo che il Governo deve varare entro dicembre 2012 e all'attuazione della strategia di inclusione dei rom e sinti prevista dalla comunicazione 173/2011 della Commissione europea, compiti e funzioni in entrambi i casi appunto attribuiti all'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali;



 Nils Muiznieks - Commissario per idiritti umani del Consiglio d'Europa


Il Commissario per idiritti umani del Consiglio d'Europa, Nils Muiznieks, il 6 luglio 2012, al termine della sua visita in Italia, ha dichiarato alla stampa che l'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali non rischia una semplice riduzione del personale, ma drastici tagli, che compromettono la realizzazione degli adempimenti internazionali assunti dal Governo italiano  –:

Se e come intendaassicurare l'attuazione degli adempimenti internazionali assunti dal Governo italiano o derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea, garantendo la prosecuzione della continuità gestionale dell'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, mediante la proroga dell'incarico al direttore, dottor Monnanni, fino alla scadenza dell'attuale Governo, non vietata da alcuna norma ed il mantenimento del personale attualmente in servizio presso l'ufficio, già oggi ridotto al 50 per cento di quanto previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell'11 dicembre 2003.  (3-02401)  (17 luglio 2012)



Giorgio Napolitano -  Il Presidente della Repubblica Italiana ha firmato, 
davanti alla Commissione Europea, il 5 aprile 2011 l'accordo Quadro 173
per l'inclusione della Popolazione Rom in Italia


Il Ministro per i rapporti con il Parlamento Giarda ha risposto in modo assai deludente all'Idv che con l'on Zazzera chiedeva al governo con il “question time” di oggi il motivo della rimozione del direttore della struttura e del taglio del personale addetto al servizio. Il Ministro Giarda ha riferito che i taglio all'UNAR - Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni razziali è pensato per aumentare l'efficienza del servizio

In serata L’On Pierfelice Zazzera ha commentato la risposta del ministro Giarda

 “Il governo è accecato dalla furia di tagliare tutto, anche gli enti che funzionano. Infatti con la Spending Review ha deciso di azzerare l’UNAR, L’Ufficio Nazionale Antidiscrimazioni e Razzismo della Presidenza del Consiglio, un taglio di fatto sui diritti e sulla lotta al razzismo. L’Italia continua ad essere un paese che discrimina gli immigrati, le donne, i disabili e gli omosessuali. L’UNAR rappresentava un piccolo fiore all’occhiello per l’azione in questi anni a difesa delle vittime del razzismo e delle discriminazioni, impegno riconosciuto da enti internazionali come l’ONU e la Commissione Europea.

Questi tagli dissennati fanno uscire l’Italia dall’Europa dei diritti e indebolisce un ente importante, che invece secondo i richiami della Comunità Europea avrebbe bisogno di essere rafforzato nella sua indipendenza e autonomia di gestione. Questo taglio peraltro non fa risparmiare un bel niente, mentre restano ancora intatti privilegi e sprechi. Insomma questo è un governo che opera sempre più per l’Europa delle banche e sempre meno per l’Europa dei diritti”. E quanto ha dichiarato l’on. Pierfelice Zazzera vicepresidente della Commissione Cultura rispondendo al governo durante il Question Time circa il depotenziamento dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazione e Razzismo.

 

Unar ha pubblicato l’ultimo rapporto sulle discriminazioni razziali in Italia: crescono le discriminazioni. Mille casi in sei mesi

Gli atteggiamenti razzisti in Italia non diminuiscono. Dall'inizio dell'anno a oggi l'Unar, Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha gestito 1001 istruttorie su eventi a sfondo discriminatorio e registrato oltre 16mila contatti, con un aumento rispettivamente del 90% e del 60% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Lo ha reso noto il direttore dell'ufficio, Massimiliano Monnanni, che venerdì, 20 luglio, lascerà il suo incarico a seguito degli effetti della spending review del Governo?

Nel periodo in esame sono praticamente raddoppiati i testimoni di atti di razzismo e discriminazione, con un dato che passa dal 19,5% del 2011 al 40% del 2012. Il principale ambito in cui le discriminazioni si verificano risulta ancora una volta quello lavorativo, con il 38,3% rispetto al 19,6% del 2011. Seguono il settore della vita pubblica con il 14,1% (16,7% nel 2011), i mass media con l'11%, in netto calo rispetto al 22,6% del 2011, e l'erogazione dei servizi da enti pubblici, che dopo il picco raggiunto nel 2010 con il 15,9% scende ulteriormente dal 10,9 del 2011 al 10,3%. 


 Marce del Neo Nazismo a Milano - aprile 2012




La percentuale di istruttorie concernenti altre discriminazioni, già salita dal 7,8% all'11,2% tra il 2010 e il 2011, supera il 40%. In aumento risultano in particolare le discriminazioni connesse all'età (24%) quasi sempre collegate all'ambito del lavoro e quelle attinenti all'orientamento sessuale e all'identità di genere (8,5% rispetto al 3,6%), mentre quelle nei confronti dei disabili si attestano al 5,6% (rispetto al 3%). Il principale canale di ricezione delle segnalazioni che pervengono all'Unar si conferma il web (www.unar.it) con ben il 44,1% rispetto al 27,9%, cui si deve aggiungere il 13,4% (17,5% nel 2011) delle e-mail pervenute all'ufficio.



Anna Maria Cancellieri - Ministro degli Interni


Il 15 febbraio 2012 il Presidente del Consiglio Mario Monti, il Ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri, le Prefetture Roma, Napoli e Milano, il Dipartimento della Protezione Civile, difesi dall’Avvocatura generale dello Stato, hanno presentato ricorso alla Corte Suprema di Cassazione, chiedendo l’annullamento della sentenza del Consiglio di Stato 6055 

Il 16 novembre 2011, il Consiglio di Stato, con sentenza 6050, aveva accolto un ricorso presentato dai cittadini rom Herkules Sulejmanovic e Azra Ramovic e dalle Associazioni della società civile “21 luglio” ed ERRC – European Roma Rights Center decretando illegittimo il D.P.C.M. del 21 maggio 2008 “emergenza nomadi”  voluto dall’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dall’ex Ministro degli Interni Roberto Maroni.


 ex presidente Nicolas Sarkozy ed ex presidente Silvio Berlusconi


Secondo i ricorrenti “la dichiarazione emergenza nomadi è stato un atto di alta amministrazione”

Il decreto “emergenza nomadi” equiparò la vita di una intera etnia, quella del popolo Rom, ad un problema di “ordine pubblico” nominando Commissari con poteri speciali, cinque Prefetti del Lazio, Lombardia, Veneto, Piemonte e Campania. Per il Popolo Rom quel decreto significò una autentica odissea. Almeno 1500 sgomberi di insediamenti formali ed informali si sono susseguiti in tutta Italia dal 2008 ad oggi, di cui più di 900 nelle sole città di Milano e Roma.

Il decreto “emergenza nomadi” autorizzò i Prefetti ed i Sindaci a considerare la presenza di cittadini di etnia Rom come un “problema di ordine pubblico”. Agli sgomberi illegittimi ed in aperta violazione della direttiva europea 2000/43/CE sono susseguite esplulsioni di  massa di cittadini comunitari in aperta violazione della direttiva europea 2004/38/CE.


 DOSTA RACISME
BASTA RAZZISMO

Ad oggi sono numerosi i cittadini europei di etnia Rom che devono ricorrere ai Tribunali per chiedere l’annullamento delle espulsioni tramite i nostri avvocati. L’ultimo il ricorso presentato dal cittadino rumeno di etnia rom Wachloswka Iulian tramite l’Avv. Gianni Mannucci (ASGI)  espulso il 5 marzo 2012  dalla Questura di Firenze su ordine del Vice Prefetto Delegato di Firenze Rosa Milano il 18 novembre 2009.  

Il 15 ottobre 2010 ci siamo rivolti alla Commissione Europea Giustizia, alla Camera dei Deputati, al Senato della Repubblica ed all’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali - UNAR chiedendo l’apertura di indagini per discriminazioni razziali ai danni dei cittadini europei di etnia Rom.

La Commissione  Europea ha aperto una indagine il 25 gennaio 2011 con protocollo CHAP 04005(2010) in relazione all’espulsione delle cittadine europee Stefan Claudia e Stefan Cornelia. Con successiva corrispondenza del 25 febbraio, 16 marzo, 2 e 10 maggio, 14, 20, 27, 28 e 30 giugno, 1, 6 e 29 luglio, 2,10,18, 23 e 26 agosto, 2, 8 16 e 23 settembre 2011, 5 ottobre, 24 ottobre, 25 novembre, 1 dicembre, 27 dicembre 2011 e successive nel corso del 2012.


 Marcello Zuinisi - legale rappresentante dell'Associazione Nazione Rom
ricevuto dalla Commissione Europea Giustizia il 13 aprile 2011


Il 24 febbraio 2012 il tavolo interministeriale permanente del Consiglio dei Ministri approva la Strategia di Inclusione per Rom, Sinti e Camminanti in attuazione all’accordo quadro n. 173/2011 sottoscritto il 5 aprile 2011 dagli Stati membri in sede di Commissione Europea.
La strategia è esplicitamente rivolta al superamento dell’ “emergenza nomadi” ed alla implementazione di concrete prassi di inclusione su quattro assi indicati dall’UE: casa, lavoro, scuola, sanità. E’ lo stesso Ministro del Lavoro e del Welfare Elsa Fornero a ricordarlo il 15 maggio durante una audizione in Commissione Diritti umani – Senato.


Viviane Reading - Vice Presidente della Commissione Europea


Il 29 marzo 2012 l’incontro in Sala della Lupa – Camera dei Deputati tra la società civile rom, il Presidente della Camera Gianfranco Fini, il Governo Italiano e la Vice-Presidente della Commissione Europea Viviane Reading. In quella occasione il Presidente della Camera richiamò l’intero corpo dello Stato al rispetto della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea. (30.3.2010 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea)



Il 9 maggio 2012 l’intervento dell’Associazione Nazione Rom, tramite il legale rappresentante Marcello Zuinisi alla conferenza internazionale the STATE of the UNION svoltasi a Firenze, richiamava il Presidente del Consiglio Mario Monti ed i Sindaci a sospendere le azioni discriminatorie verso il Popolo Rom, arrestare le deportazioni e fermare l’APARTHEID



Il 23 maggio 2012 la Commissione Europea, attraverso il Vice Presidente della Commissione Europea Viviane Reading, dopo una attenta valutazione delle strategie di inclusione varate dagli Stati membri chiama i Governi ad applicare concretamente i piani nazionali di inclusione per la popolazione rom e decide di chiudere l’indagine aperta nei confronti dello Stato Italiano il 25 gennaio 2011 CHAP 04005 su denuncia del 15 ottobre 2010. 

la Società Civile Rom chiede il rispetto degli accordi Europei

Il 9 giugno 2012 l’Associazione Nazione Rom ha richiesto una audizione alla Corte Suprema di Cassazione in merito al ricorso avverso del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti e del Ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri alla sentenza 6050 del Consiglio di Stato del 16 novembre 2011 sulla illegittimità del decreto “emergenza nomadi” deliberato dal Governo dell’ex Presidente dei Consiglio Silvio Berlusconi ed ex Ministro degli Interni Roberto Maroni D.P.C.M 21 maggio 2008. L’audizione è stata richiesta per la consegna di un  Dossier sulla condizione della popolazione Rom in Italia



Abbiamo inoltre richiesto alla Direzione  Italiana Antimafia  una indagine sui legami tra le organizzazioni criminali mafia, camorra, indrangheta le Amministrazioni Locali ed il Governo Centrale dal 2008 ad oggi. Nel 2008 a Napoli è stata la camorra ad organizzare i roghi dei campi rom a Ponticelli. Da quei fatti nacque il “piano emergenza nomadi” varato dall’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Una indagine sul reale utilizzo dei Fondi Sociali Europei: decine di milioni di euro destinati alle famiglie rom sono spariti come neve al sole negli ultimi 4 anni.

Il 10 luglio 2012 il GIP - GIUDICE per le INDAGINI PRELIMINARI di Napoli ha arrestato grazie all’intervento dei Carabinieri 18 cittadini italiani, appartenenti a clan camorristici, con l’accusa di aver incendiato le umili abitazioni delle famiglie Rom il 2 dicembre 2010 per impedire ai bambini di frequentare la scuola. L’accusa ai cittadini italiani, oltre ai reati contestati, è aggravata dalla finalità di odio razziale.



La Nazione 18 luglio 2012


Il 16 luglio 2012 la Procura di Lucca ha aperto una indagine sulla Regione Toscana, sui Comuni di Firenze, Pisa, Viareggio, Seravezza e Versilia Storica in relazione alle denunce presentate dall’Associazione Nazione Rom. La denuncia è verso le DEPORTAZIONI di MASSA, gli ABUSI ISTITUZIONALI, le OMISSIONI, le PRATICHE DISCRIMINATORIE, un VERO E PROPRIO RAZZISMO ED APARTHEID VERSO LA POPOLAZIONE ROM PRESENTE IN TOSCANA le cui RESPONSABILITA’ sono da attribuirsi agli AMMINISTRAORI REGIONALI e LOCALI.



Matteo Renzi - Il Sindaco di Firenze è accusato di deportazioni, 
aparhteid, razzismo,  abusi istituzionali, omissioni, gravi illeciti istituzionali


Con la presente chiediamo


Alla Commissione Europea di ri-aprire una indagine sullo Stato Italiano per violazione delle direttive europee 2000/43/CE e 2004/38/CE adoprandosi per esercitare tutte le pressioni possibili sul Governo ed il Presidente del Consiglio Mario Monti ad applicare concretamente la Strategia di Inclusione per Rom, Sinti e Camminanti in rispetto dell’Accordo Quadro n. 173 del 5 aprile 2011.

All’Onu Cerd, al Consiglio d’Europa, all’ECRI Commissione Europea contro il Razzismo e l’Intolleranza di attuare tutte le pressioni diplomatiche necessarie verso il Governo italiano ed il Presidente del Consiglio dei Ministri perché vengano rispettati i DIRITTI UMANI e mantenuti gli impegni sottoscritti in ambito Europeo ed Internazionale



21 settembre 2011 - Summit di Strasburgo sulla "questione Rom"
Consiglio d'Europa -  l'Associazione Nazione Rom ha rappresentato la 
componente più povera ed emarginata della popolazione Rom in Italia


Al Consiglio dei Ministri di varare urgentemente un Decreto Legge che ristrutturi UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali rendendo piena autonomia ed indipendenza come specificato dalla direttiva UE 2000/43/CE, sottraendo l’ufficio dalla spending review e garantendo economicamente la piena ed efficace esistenza dello stesso e il pieno ed effettivo organico necessario al 100%. Il motivo della richiesta è argomentato dalla necessità di applicare concretamente la Strategia di Inclusione per Rom, Sinti e Camminanti di cui UNAR è Punto di Contatto Nazionale.

Alla Procura della Repubblica ed alla Direzione  Italiana Antimafia  di approfondire l’ indagine sui legami tra le organizzazioni criminali mafia, camorra, indrangheta le Amministrazioni Locali ed il Governo Centrale dal 2008 ad oggi.

All’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali ed al Direttore Generale Massimiliano Monanni di aprire una indagine sul comportamento ostativo alla piena applicazione della Strategia di Inclusione per Rom, Sinti e Cammimanti da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti e del Ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri.


ASSOCIAZIONE NAZIONE ROM
Via Ricortola 166, Marina di Massa (Ms)
tel +39 3209489950 +39 3281962409

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