venerdì 28 ottobre 2011

Rom: Ladri di Bambini o vittime di un Olocausto mai processato? La ricerca della verità!


nella foto Carlotta Saletti Salza (ricercatrice), Monsignor Perego (fondazione migrantes), Rachele (radio popolare roma), Sabrina Tosi Cambini ( ricercatrice), Carlo Stasolla (associazione 21 luglio)

Rom: Ladri di Bambini o
vittime di un Olocausto mai processato?  
La ricerca della verità!

Roma 28 ottobre 2011

Si è tenuto stasera nella sede dell'Unicef di Roma in Via Palestro il convegno
"ladri di bambini" organizzato dalla Fondazione Migrantes insieme all'Associazione 21 luglio.

Il convegno nasce dallo studio commissionato dalla Fondazione Migrantes a due ricercatrici Carlotta Saletti Salza (dottoressa di ricerca in Antropologia c/o la Facultat de Ciencies Humanes - Spagna) e Sabrina Tosi Cambini (docente di Antropologia Culturale Università di Firenze) sulle adozioni di minori rom e sinti e sui presunti rapimenti di bambini da parte della popolazione Rom.

Lo studio fatto dalle due ricercatrici ha prodotto risultati in direzione totale e contraria alla percezione della popolazione italiana sull'argomento.

La maggioranza della popolazione italiana ritiene infatti che i Rom rapiscono i bambini, mentre lo studio fatto analizzando 20 anni di Storia Giuridica, nelle Procure, negli archivi e nei Tribunali dei Minori stabilisce che i Rom non solo non rubano i bambini ma le famiglie Rom vengono costantemente abusate, i propri figli sottratti dallo Stato Italiano per darli in adozione alle famiglie italiane.

Marcello Zuinisi, educatore professionale e legale rappresentante dell'Associazione Nazione Rom ha potuto denunciare ai presenti la storia attuale di Jagoda Halilovic, rom bosniaca da venti anni residente nel Comune di Bologna, sopravvissuta allo sterminio della guerra nei Balcani.

Jagoda madre di sei bambini si trova coinvolta in un tentativo di sottrazione dei suoi figli da parte del Tribunale dei Minori di Bologna.

Nel 2005, la famiglia di Jagoda è stata illegalmente espropiata (senza nessun indennizzo) di un terreno di proprietà dall'allora Sindaco Sergio Cofferrati.    
Il terreno fu dato alle Ferrovie dello Stato. Numerose famiglie Rom subirono lo stesso destino. La sua baracca abusiva abbattuta e lei con i bambini messa sulla strada. Una denuncia dell'incredibile abuso fu fatta dall'organizzazione per i diritti umani Every One.

Come durante il ventennio fascista le famiglie Rom continuano oggi ad essere espropriate dei propri averi. L'Olocausto Rom, il Porrajmos continua ogni giorno da settanta anni e non è mai stato processato da nessun Tribunale.
http://nazionerom.blogspot.com/2011/10/rom-porrajmos-storia-di-un-popolo-e-di.html

Jagoda trovatasi in uno stato di miseria, senza più averi fece uno sbaglio dettato dalla necessità e commise un furto. Voleva  garantire del mangiare ai propri bambini. Venne arrestata, processata e condannata. Il Tribunale dei Minori di Bologna aprì le procedure per dichiarare lo stato di adottabilità dei minori ma Jagoda non si arrese.

Uscita dal carcere seguì un difficilissimo percorso imposto dai servizi sociali. Entrò e visse in una Comunità di recupero per Tossicodipendenti (senza aver mai usato una sostanza psicotropa in vita sua)  insieme ai propri figli. Il marito, accusò dei problemi psicologici ed iniziò ad avere dei problemi di alcool ma venne lasciato fuori dalla Comunità (proprio lui che ne aveva bisogno). Dormì in un camper nei pressi della Comunità e nei fatti non volle essere separato dalla propria famiglia.

Jagoda dimostrò ai servizi di essere una donna ed una madre integerrima e con un fortissimo legale affettivo, di cura e di benessere per i propri bambini.

Dopo un anno Jagoda usci dalla comunità e si sistemò (in accordo con i servizi sociali) in un piazzale davanti ad una chiesa con i propri 6 bambini ed il marito vivendo in un Camper. Tutti i bambini continuarono la scuola con meritevoli risultati. I due ragazzi più grandi (15 e 16 anni) oltre a studiare iniziarono a lavorare per venti ore alla settimana (alla paga di due euro all'ora) sia come giardinieri nelle chiese locali sia rilegando libri.

Veniamo all'oggi: il Comune di Bologna, tutore dei bambini, impone a Giugno (2011) a tutta la famiglia di trasferirsi a 45 km dalla città perchè non ha case da offrire nella città. Jagoda ed i suoi figli dovrebbero andare a vivere in una camera più cucina in un piccolissimo paese di montagna a dieci km dal primo treno (Crevalcuore). Per Jagoda ed i suoi figli si apre una strada impossibile. Come potrebbero i suoi figli continuare gli studi a Bologna nelle condizioni abitative imposte dai servizi sociali? Jagoda non ha una macchina ne patente.

Jagoda decide di non accettare questa ingiusta imposizione.

Il Comune, che ha norma di legge dovrebbe sostenere le genitorialità, decide allora di levargli i figli per metterli in una Comunità. Jagoda ed i suoi figli si ribellano e scappano via. Un minore viene trovato due volte dalle forze di polizia e portato a forza in una comunità. Lui per due volte scappa e torna dalla madre. Vuole restare accanto a lei.

Oggi Jagoda, tramite un Avvocato, tramite il supporto dell'Associazione Nazione Rom, dell'Organizzazione Every One e di Marcello Zuinisi, educatore professionale altamente qualificato sulle questioni rom, tenterà di far valere i propri diritti di madre e donna dentro il Tribunale dei Minori di Bologna. Jagoda rivuole il suo terreno e la sua vita. Jagoda è una donna ed una madre coraggiosissima. L'amore per i suoi figli incondizionato. L'amore dei suoi figli per lei quotidiano ed immisurabile.

Il Comune di Bologna sembra intenzionato a voler rendere i terreni alle famiglie Rom.
Li potrebbero essere costruite delle case con costi molto bassi. Questa la nostra proposta concreta: fondare una associazione onlus formata da persone integerrime. Firmare un protocollo di intesa con il Comune ed utilizzare Fondi Sociali Europei per  un progetto che dia possibilità occupazionali.  Inviare una squadra di Rom ed autoctoni con esperienza nella carpenteria presso l'azienda costruttrice per imparare il montaggio delle case con successiva realizzazione.
http://frame-house.eu/index.php/eng?gclid=CPXEp6i2iawCFS4ntAodVDxu-g

Le famiglie Rom hanno un altissimo rispetto per i figli e per la famiglia. Il concetto viene confermato dalla recente presa di coscienza della Chiesa Apostolica Cattolica e Romana.

Il Presidente della CEI Conferenza Episcopale Italiana Mons. Bagnasco lo conferma nella recente visita al Campo Rom di Bolzaneto a Genova.
http://nazionerom.blogspot.com/2011/10/rom-amore-per-la-vita-un-esempio-per.html

Il Papa Ratzinger riceve 3000 Rom a San Pietro l'11 giugno 2011 ed afferma:
"voi rom siete nel cuore della chiesa"
http://www.ratzingerbenedettoxvi.com/zingari2011.htm

Questo è il racconto che oggi, Zuinisi Marcello ha rivolto a Mons. Perego durante i lavori del Convegno svoltosi nei locali dell'Unicef Italiana.

La richiesta che l'Associazione Nazione Rom fa alla Chiesa ed alla Fondazione Migrantes è quella di sostenere la formazione dei mediatori interculturali rom promossa dal Consiglio d'Europa e l'apertura di una scuola di formazione permanente per l'educazione interculturale e l'autodeterminazione umana.
http://nazionerom.blogspot.com/2011/09/rom-consiglio-deuropa-rapporto.html

Professionalità concrete che affinchino le famiglie rom, le donne e le madri per affrancarsi dal pregiudizio e dal razzismo istituzionale e sociale.

Nelle conclusioni Monsignor Perego si è soffermato sul Diritto del Minore a crescere nella propria famiglia: "Bisogna tutelare la famiglia sconfiggendo gli stereotipi culturali. Lo studio fatto dalle ricercatrici ci invita a non fermarci ed andare oltre. Non dimentichiamoci che viviamo in una società fasulla dal punto di vista della tutela dei minori. C'è molta superficialità da parte dei servizi sociali, assoluta discrezionalità da parte di Questori e Prefetti. Abbiamo bisogno di verità, di affermare la verità e ricercare la giustizia"

Queste le parole che Monsignor Perego ha rivolto nelle conclusioni a tutti i presenti.

Al termine dei lavori Zuinisi Marcello ha invitato, a nome dell'Associazione Nazione Rom,  la Fondazione Migrantes, Mons. Perego, le ricercatrici e l'Associazione 21 luglio alla partecipazione al Tavolo Regionale sull'inclusione sociale della popolazione Rom in Toscana che si terrà il 7 Novembre 2011 a Campi Bisenzio (Firenze)
http://nazionerom.blogspot.com/2011/10/rom-regione-toscana-convocazione-ed.html

Monsignor Perego ha riferito a Marcello Zuinisi che sta leggendo con estrema attenzione il materiale inviatogli durante gli ultimi mesi.
http://nazionerom.blogspot.com/2011/07/lettera-aperta-alla-conferenza.html

http://nazionerom.blogspot.com/2011/07/rom-firenze-lettera-aperta-al-papa-e.html

http://nazionerom.blogspot.com/2011/06/regione-toscana-stanzia-400000-euro-per.html

L'invito alla partecipazione al Tavolo Regionale di Inclusione Sociale della Popolazione Rom è stato inoltrato a tutta la Chiesa, alla Conferenza Episcopale Italiana, al Vescovo di Firenze Mons Betori, alla Fondazione Migrantes, ai sacerdoti ed alle suore di Firenze e della Toscana, alla Caritas, alle Istituzioni, ai Partiti, alle Fondazioni, alla Stampa ed ai Mass Media, alla Società Civile.

Delegazioni della Popolazione Rom di tutta la Regione Toscana saranno presenti per condividere la ricerca di una strada di pace, di fratellanza e di verità.


Marcello Zuinisi
Educatore Professionale
Legale rappresentante Nazione Rom
Via Ricortola 166, Marina di Massa (Ms)
tel: +39 3209489950
email: operanomadi.toscana@hotmail.it
web: http://nazionerom.blogspot.com/

Associazione Nazione Rom


http://www.paesesera.it/Societa/Fondazione-Migrantes-i-rom-non-sono-ladri-di-bambini

Unicef

Fondazione Migrantes: i rom
non sono ladri di bambini


E' quanto emerge da uno dei due studi commissionati dall'ente. Nel ventennio preso in esame su 40 casi analizzati, nessuno porta la condanna di persone appartenenti alla comunità Rom quali colpevoli di rapimento di minore.
I Rom non sono “ladri di bambini”. Questo è quanto emerge da uno dei due studi commissionati dalla Fondazione Migrantes. “Visto che i non zingari dicono che gli zingari rubano i bambini, e visto che sinti e rom dicono invece che sono i non zingari che si appropriano dei loro figli”, attraverso le due ricerche sull’adozione e l’affidamento dei minori rom ai servizi sociali e sui rapimenti da parte dei rom di minori gagé, si riesce ad offrire una visione più chiara ed ampia del fenomeno in questione.

LO STUDIO - Nel ventennio preso in esame – dal 1986 al 2007 – su 40 casi analizzati, nessuno porta la condanna di persone appartenenti alla comunità Rom quali colpevoli di rapimento di minore. Lo studio condotto dalla dott.ssa Sabrina Tosi Cambini, ha confrontato i fatti più importanti presenti nell'archivio Ansa in questo periodo storico, con le indagini svolte dalle forze dell'ordine. Di questi, solo sei hanno avuto una procedura penale, tra cui il caso di Minturvo in provincia di Latina del 1997, chiuso con una archiviazione del caso, e quello di Roma del 2001 chiuso con una sentenza di colpevolezza per “delitto tentato”.

Emerge una tendenza consolidata da parte delle madri di “individuazione del tentato rapimento quando nei pressi del proprio bambino, vi sono persone Rom”. Grande è la responsabilità dei giudici che risultato in quasi tutti i casi presi in esame, soggetti a questo tipo di stereotipo, ma anche dei media che accendono molto spesso i riflettori sugli “zingari” non appena si verifica un fatto di cronaca che riguarda la sottrazione o sparizione di  minore (è stato fatto anche l'esempio della vicenda di Marilù Pipitone). “Esiste una forzatura delle motivazioni di reato da parte di chi si trova a giudicare il fatto – spiega Cambini – e addirittura malgrado vi siano dei riferimenti chiari sul domicilio di chi è imputato, viene classificato come nomade, il quale diviene per la maggior parte dei casi una aggravante”.

IL TRIBUNALE - Sempre nel medesimo periodo storico, la dott.ssa Carlotta Saletti Salza, ha riportato che in Italia sono oltre 200 i minori Sinti e Rom affidati ai servizi sociali e considerati adottabili. Il Tribunale dei minori di Roma non ha voluto offrire alla ricercatrice i propri dati, malgrado un numero consistente di queste pratiche, nasce proprio nella Capitale. Questo fenomeno appare in aumento e le motivazioni ricadono prevalentemente sulla condizione di vita di queste famiglie.

“L'emergenza Rom”, nata nel 2008 con l'elezione di Silvio Berlusconi e di Gianni Alemanno quale sindaco di Roma, ha permesso l'elaborazione del “Piano nomadi”, il quale prevede l'istituzionalizzazione dei campi e lo sgombero di quelli abusivi senza tener conto dei nuclei familiari.

IL PRESIDENTE - “In questa condizione molti bambini vivono per davvero in condizioni disumane e gli operatori si trovano in difficoltà perchè, secondo il protocollo, dovrebbero sottrarli tutti ai genitori – dice Carlo Stassola, presidente dell'associazione 21 luglio – c'è chi ha subito almeno 30 sgomberi negli ultimi 3 anni e che nel corso del tempo ha visto peggiorare la propria condizione, ma non sempre l'allontanamento di un bambino dalla propria famiglia è la scelta giusta”.

GLI STEREOTIPI - E mentre le condizioni richieste ai genitori Rom per ottenere nuovamente l'affidamento di un figlio sottratto dai servizi sociali sono quelle di avere un lavoro ed una casa, il piano nomadi delle principali città italiane – tra cui Roma - prevede l'istituzionalizzazione ed allargamento dei campi. Dove le condizioni in alcuni casi, sono addirittura peggiori di quelli abusivi. Da questi studi, si evince quindi, che il continuo attacco e l'imposizione di stereotipi riguardo la comunità Rom sono da cancellare. L'opinione pubblica li dipinge ancora come “ladri di bambini”, ma nella realtà delle carte giudiziarie questo è falso. Inoltre, troppo spesso i minori Rom vengono sottratti dalle proprie radici familiari perchè vi è una difficoltà, anche da parte degli operatori, di riconoscere l'esistenza di una cultura Rom. Nel frattempo a Roma, tutto è pronto per l'apertura del mega campo Rom de La Barbuta.
Veronica Altimari

lunedì 24 ottobre 2011

Rom Roma: Assemblea - Sabato 29 ottobre ore 15.00 - Campo di Salone








Convocazione Assemblea Rom
Sabato 29 ottobre ore 15.00
Campo di Salone - Roma

Con la presente siamo ad informarvi che l'Associazione Nazione Rom
organizza una Assemblea sulla questione Rom sabato 29 ottobre 2011                                                                 alle ore 15.00 c/o il Campo Rom di Salone.
L’Assemblea  nasce a seguito di un intenso lavoro condotto nell'ultimo anno e mezzo                                           a livello Europeo, Nazionale, Regionale e Locale.
L’Assemblea vuole costruire un nuovo piano di inclusione sociale per tutta la popolazione rom di Roma visto il totale fallimento del piano nomadi deciso dal Sindaco Gianni Alemanno.
L’Assemblea chiama alla partecipazione diretta tutta la popolazione rom della Capitale per                         decidere un nuovo piano di inclusione sociale per tutti: case, lavoro, scuola, educazione,                                 diritti sino ad oggi negati a migliaia di persone in tutta Roma Capitale.
L’Assemblea  nasce dalla nostra volontà di condividere con tutta la comunità rom, con le famiglie, con i rappresentanti eletti, con le organizzazioni rom e pro rom  la strategia di inclusione sociale per la popolazione rom varata dal Consiglio d'Europa il 20 ottobre 2010 e chiedere un coerente piano regionale e locale di inclusione sociale
Vogliamo condividere la risoluzione sulla strategia per l'inclusione sociale della popolazione rom approvata dal Parlamento Europeo il 9 marzo 2011 con tutte le Istituzioni Nazionali, Regionali e locali

A seguito del fallimento del progetto varato dal Comune di Roma chiamato “piano nomadi”

A seguito della consistente marginalità ed esclusione sociale nel quale continuano a vivere centinaia e migliaia di Rom in tutto il territorio  documentate da decine di articoli di quotidiani usciti negli ultimi giorni e mesi, di report, di denunce presentate da molte associazioni.

A seguito delle centinaia di sgomberi senza soluzioni alternative la cui responsabilità è da attribuirsi al Comune di Roma ed al Sindaco Gianni Alemanno

A seguito delle drammatiche condizioni di isolamento e ghettizzazioni della popolazione Rom                           nei cosiddetti Campi Nomadi

A seguito della strategia di inclusione sociale della popolazione rom adottatta dal Consiglio d'Europa a Strasburgo nella riunione  di alto livello il 20 ottobre 2010

A seguito dei risultati raggiunti dal Summit sulla questione rom convocato a Strasburgo dal Consiglio d'Europa   dalla Commissione Europea il 22 settembre 2011 e della dichiarazione finale adottata

A seguito della dichiarazione del Presidente della delegazione italiana del CPLRE                                                  Congresso dei Poteri Locali e Regionali d’Europa

A seguito della dichiarazione dell'Anci - Associazione Nazionale Comuni Italiani

A seguito del rapporto della delegazione rom (Italia) ai lavori del Summit

A seguito della pubblicazione del primo rapporto sulla condizione della popolazione rom elaborato
dalla Commissione Diritti Umani del Senato  - Pres. Senatore Pietro Marcenaro

A seguito della risoluzione sulla strategia di inclusione sociale della popolazione rom                                    elaborato ed approvata dal Parlamento Europeo il 9 marzo 2011

A seguito dei risultati raggiunti dal Forum sull’Inclusione Sociale della Comunità Rom in Italia ed in Europea il  3-4 Ottobre 2011 c/o  Senato della Repubblica  e  Comune di Roma

A seguito dell'avvio della formazione di Mediatori Interculturali Rom promosso dal Consiglio d'Europa

A seguito delle numerose raccomandazioni a tutela della dignità umana della popolazione rom, espresse in
numerose occasioni dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano


Con la presente siamo ad invitarvi all’

Assemblea  ROM
sabato 29 ottobre  2011
ore 15.00
Campo di Salone
Roma

 Per info:
Samir Aljia –  Mediatore Interculturale Rom    tel  +39 3888590674
           Marcello Zuinisi – Educatore Professionale     tel +39 3209489950
           web:  http://nazionerom.blog.spot.com

venerdì 21 ottobre 2011

ROM - Regione Toscana: Convocazione ed Invito al Tavolo Regionale questione ROM - lunedi 7 novembre 2011 ore 10.00 - 17.00 Villa Montalvo – Campi Bisenzio - Fi‏



Convocazione Tavolo Regionale questione ROM
lunedi 7 novembre 2011 ore 10.00 - 17.00
Villa Montalvo – Campi Bisenzio - Fi

Con la presente siamo ad informarvi che l'Associazione Nazione Rom (opera nomadi toscana) organizza un tavolo regionale sulla questione Rom. 
Il Tavolo si terrà il giorno 7 Novembre 2011 c/o il Comune di Campi Bisenzio - Villa Montalvo dalle ore 10.00 alle ore 17.00.

Il Tavolo nasce dalla nostra volontà di condividere con la Regione Toscana, i Comuni e la società
civile la strategia di inclusione sociale per la popolazione rom varata dal Consiglio d'Europa
il 20 ottobre 2010 e chiedere un coerente piano regionale e locale di inclusione sociale.
http://nazionerom.blogspot.com/2011/09/rom-consiglio-deuropa-dichiarazioni.html

Vogliamo condividere la risoluzione sulla strategia per l'inclusione sociale della popolazione rom approvata dal Parlamento Europeo il 9 marzo 2011 con tutte le Istituzioni Toscane e con la Società Civile.

Il Tavolo nasce a seguito di un intenso lavoro diplomatico condotto dall'Associazione Nazione Rom nell'ultimo anno e mezzo a livello Europeo, Nazionale, Regionale e Locale.
Al Tavolo verranno invitati il Consiglio d'Europa e la Commissione Europea oltre alle Fondazioni che hanno partecipato al recente forum sull'inclusione sociale della popolazione Rom svoltosi a Roma il 3-4 ottobre 2011. http://nazionerom.blogspot.com/2011/10/efc-rapporto-forum-sullinclusione.html

Al Tavolo parteciperanno delegazione di tutta la Popolazione Rom e Sinti presente sul territorio regionale
(Firenze, Scandicci, Campi, Sesto Fiorentino, Fiesole, Pontassieve, Prato, Empoli, Pisa, San Giuliano Terme, Livorno, Viareggio, Forte dei Marmi, Massa, Carrara)



A seguito del fallimento del progetto varato dalla Regione Toscana con il Comune di Firenze, Sesto Fiorentino e Caritas Diocesana di Firenze per affrontare la questione rom di Quaracchi.

A seguito delle dichiarazioni rilasciate dall'Assessore al Welfare della Regione Toscana Salvatore Allocca sugli sgomberi effettuati dall'Ammministrazione di Pisa nel mese di agosto 2011 chiedendone la sospensione

A seguito dell'edificazione di nuove favelas e baraccopoli nella zona del Comune di Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino e Firenze come riportato anche oggi sul quotidiano la Nazione (la nazione - pag. 18 - cronache 18 ottobre 2011 - Careggi: spunta campo Rom)

A seguito della consistente marginalità ed esclusione sociale nel quale continuano a vivere centinaia di Rom e Sinti in tutto il territorio regionale documentate da decine di articoli di quotidiani usciti negli ultimi giorni e mesi

A seguito della strategia di inclusione sociale della popolazione rom adottatta dal Consiglio d'Europa a Strasburgo nella riunione  di alto livello il 20 ottobre 2010 (allegato) 

A seguito dei risultati raggiunti dal Summit sulla questione rom convocato a Strasburgo dal Consiglio d'Europa   dalla Commissione Europea il 22 settembre 2011 e della dichiarazione finale adottata (allegato)

A seguito della dichiarazione del Presidente della delegazione italiana del CPLRE Congresso dei Poteri Locali e

A seguito della dichiarazione dell'Anci - Associazione Nazionale Comuni Italiani (allegato)

A seguito del rapporto della delegazione rom (Italia) ai lavori del Summit (allegato)

A seguito della pubblicazione del primo rapporto sulla condizione della popolazione rom elaborato
dalla Commissione Diritti Umani del Senato  - Pres. Senatore Pietro Marcenaro (allegato)

A seguito della risoluzione sulla strategia di inclusione sociale della popolazione rom elaborato ed approvata
dal Parlamento Europeo il 9 marzo 2011 (allegato)

A seguito dei risultati raggiunti dal Forum sull’Inclusione Sociale della Comunità Rom in Italia ed in Europea il  3-4 Ottobre 2011 c/o  Senato della Repubblica  e  Comune di Roma (allegato) 

A seguito del percorso sull'interculturalità avviato dal Comune di Campi Bisenzio in sinergia con il Consiglio d'Europa http://www.coe.int/t/dg4/cultureheritage/culture/cities/Italy_en.asp

A seguito del Tavolo di Lavoro avviato dal Comune di Livorno e la riunione del 6 ottobre 2011 (allegato)

A seguito dell'avvio della formazione di Mediatori Interculturali Rom promosso dal Consiglio d'Europa

A seguito delle numerose raccomandazioni a tutela della dignità umana della popolazione rom, espresse in
numerose occasioni dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano



Con la presente siamo ad invitarvi al
Tavolo Regionale questione ROM
lunedi 7 novembre 2011
ore 10.00 - 17.00 Villa Montalvo
Campi Bisenzio - (Fi)

Nazione Rom



Cordiali Saluti


Marcello Zuinisi
Educatore Professionale
legale rappresentante di Nazione Rom
(Opera Nomadi Toscana)
Via XXV Aprile 61, Ameglia (Sp)
Via Ricortola 166, Marina di Massa (Ms)
tel: +39 3209489950

giovedì 20 ottobre 2011

Rom: Costruiamo il Consiglio Nazionale (Italia) - Aperto il Congresso Rom e Sinti


Costruiamo il Consiglio Nazionale Rom (Italia)
Aperto il Congresso Rom e Sinti


Scandicci 2 ottobre 2011

Il 2 ottobre alle ore 15.30 si è svolta l’Assemblea Regionale degli iscritti dell’Associazione Opera Nomadi Toscana c/o  l’Oratorio Don Bosco S. Maria, Madre della Chiesa in Via di Torregalli 13, Scandicci (Fi)
All’Assemblea sono presenti delegati dell’Associazione rappresentativi dell’insieme degli iscritti.
I componenti del vecchio Consiglio Regionale Stefan Ciuraro, Stefan Nicuser, Wacholoswaka Iulian, Toma Crister , Mamadou Sene hanno dato mandato a farsi rappresentare dai presenti in quanto impossibilitati a partecipare ai lavori. Renata Paolucci nonostante sia stata invitata e si sia sollecitato la sua partecipazione non ha fatto pervenire nessuna comunicazione. Renza Sasso ha fatto pervenire un messaggio in cui sottolinea la sua volontà di continuare il lavoro nel Centro di Documentazione di Pistoia.
Alla riunione sono presenti Carolea Ionel, Marcello Zuinisi, Stefan Muries del vecchio consiglio direttivo, Danciu Ghoirghita, Novac Tudor.
Ordine del giorno:
Stato Organizzazione
Progettualità: apertura Congresso Nazionale
elezione nuovo Consiglio Direttivo                                                                                                             

Stato organizzazione
All’apertura dei lavori viene sottolineata la difficile situazione che l’insieme della Comunità Rom vive in tutta la Toscana ed in Italia a seguito delle centinaia di sgomberi effettuati sul territorio dalle Amministrazioni Comunali che hanno acuito le difficoltà economiche, sociali, sanitarie di tutta la Popolazione Rom.
Nel corso dell’ultimo sono stati notevoli i risultati raggiunti dal lavoro svolto. Viene presentato il rapporto attività di Opera Nomadi Toscana al 1 settembre 2011. (allegato).
Nell’ultimo mese ulteriori risultati sono stati raggiunti nella sempre più stretta collaborazione con il Consiglio d’Europa e la Commissione Europea, con la partecipazione al Summit di Strasburgo del 22 settembre 2011,  con la collaborazione al programma di Formazione di Mediatori Interculturali Romed (allegato), la formazione di venti avvocati pro rom avviata dallo stesso Consiglio (13-14 ottobre 2011 Venezia), la partecipazione prossima al Forum organizzato dall’EFC a Roma (3-4 ottobre 2011 Roma), con l’apertura ufficiale di indagini verso la Stato Italiano da parte della Commissione Europea dal 25 gennaio 2011 dopo le denuncia presentate e l’incontro avuto a Bruxelles con Miss Dana Trada-Zada del dipartimento Giustizia, Diritti Umani e Cittadinanza.
In ambito regionale da sottolineare l’apertura ufficiale di un tavolo di Lavoro con il Comune di Livorno al quale stanno partecipando Marcello Zuinisi, Victor Lacatus e l’Avvocato Gianni Mannucci.
A livello nazionale si sta intensificando il lavoro di rete e costruzione di un percorso di inclusione sociale per tutta la popolazione Rom e Sinti. Gli incontri con la sez. Opera Nomadi di Genova hanno riportato la volontà di costruzione comune.
Progettualità
Dopo una approfondità discussione (in corso da un anno all’interno della nostra Associazione) viene deciso di adottare il nome di Nazione Rom (opera nomadi toscana) e di avviare una fase congressuale permanente su tutto il territorio nazionale.
Il Congresso che apriamo ufficialmente ha l’obiettivo di condividere con tutta la Popolazione Rom e Sinti  un piano nazionale, regionale e locale di inclusione sociale che garantisca a tutti il diritto alla casa, al lavoro, ai documenti (passaporti, residenze, permessi di soggiorno), alla scuola ed all’educazione permanente.
Il Congresso porterà alla nascita di un Consiglio Nazionale Rom eletto dalle comunità locali con delegati rappresentativi di ogni comunità, di ogni città e regione. I delegati saranno eletti dal basso e avranno mandato rappresentativo direttamente conferito dalle comunità e dalle famiglie su tutto il territorio nazionale.               (il Congresso Nazionale si svolgerà nel mese di Giugno 2012)
Ogni comunità locale, città, provincia e regione è chiamata alla creazione di Consigli locali, cittadini, provinciali e regionali. Ogni Consiglio avrà pieno potere decisionale ed autonomia. I delegati eletti sono revocabili dalla stesse comunità locali in base alle necessità e bisogni che ogni comunità deciderà di rappresentare liberamente.
Il Congresso adotterà un Programma di liberazione della popolazione Rom e Sinti dal razzismo, dall’esclusione sociale, dalla marginalità e la costruzione di una strada di inclusione sociale per tutti, nessuno escluso. Il congresso sarà aperto a tutti i Rom, i Sinti, le organizzazioni e federazioni Rom e Sinti, le Associazioni pro Rom, i cittadini della popolazione di maggioranza. Sarà basato sul principio dell’interculturalità e dell’autodeterminazione per costruire un percorso comune ed istaurare un dialogo tra pari, rapporti di fiducia dove nessuno sia escluso.
L’Interculturalità è avviare un percorso dove ognuno di noi è chiamato ad un superamento nell’ottica di costruzione di una cultura che metta al centro il rispetto e la dignità di ogni essere umano come presupposto per il superamento dell’attuale società basata sul razzismo, la divisione e l’esclusione sociale.
L’Autodeterminazione è avviare un percorso dove ognuno è chiamato a costruire democrazia, rappresentando se stesso ed i problemi che vive condividendoli con tutti cercando insieme la strada per la liberazione.
Ognuno di noi è chiamato a produrre idee, scritti, relazioni per definire il Programma di liberazione.
L’Associazione Nazione Rom è chiamata ad organizzare da subito un tavolo  in Toscana per costruire un piano regionale di inclusione sociale con tutti i Rom e Sinti. Al tavolo saranno invitate le Istituzioni Regione Toscana, i Comuni, le Fondazioni e le altre associazioni, la società civile, il Consiglio d’Europa, la Commissione Europea e delegazioni delle comunità Rom e Sinti di tutto il territorio regionale.
L’associazione Nazione Rom è chiamata alla costruzione di tavoli di lavoro a livello locale in tutti i Comuni della Toscana ed alla presentazione di progetti di inclusione sociale condivisi ed elaborati insieme alle comunità rom e sinti presenti territorialmente.
L’Associazione Nazione Rom è chiamata alla strutturazione di un progetto di formazione nell’ambito dell’educazione permanente all’interculturalità ed all’autodeterminazione ed al sostegno del Programma di Formazione per Mediatori Interculturali Romed (Rom Education) promosso dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea.

Elezione Nuovo Consiglio Direttivo di Nazione Rom
L’Associazione Nazione Rom elegge la nuova direzione

Presidente Novac Tudor
Segretario Danciu Gheorghita
Legale Rappresentante Marcello Zuinisi
Consiglio Direttivo:
Novac Tudor, Danciu Gheorghita, Marcello Zuinisi, Carolea Ionel, Stefan Mures, Stefan Nicuser, Stefan Ciuraro, Wacholoswaka Iulian, Toma Crister , Mamadou Sene, Lacatus Victor, Ahmetovic Duja
Visto la delicata ed impegnativa fase aperta si decide che l’attuale direzione avrà carica per la durata di sei mesi. Nel mese di marzo 2012 si svolgerà il Congresso Regionale in Toscana che porterà alla nuova strutturazione della direzione secondo quanto deciso e scritto.

       
                                                                                      approvato all’unaminità

martedì 18 ottobre 2011

Rom: Massa - Lettera di Angelica Gatti - Circolo Politico Culturale Fabrizio de Andrè


Circolo Politico Culturale Fabrizio de Andrè - Via Alberica - Massa

Massa 17 ottobre 2011


12 milioni di persone in Europa. La prima minoranza etnica. 160.000 persone in Italia.
Una bandiera: il colore dei prati, del cielo, una ruota rossa con 16 raggi.



Un inno: Gelem Gelem.
Nessuno viene abbandonato. Un popolo.

30.000 persone Rom in Italia vivono oggi in una condizione di estrema emergenza, di emarginazione sociale, pubblica e privata. Cinque famiglie tra queste 30.000 persone, sono parte della nostra comunità. Residenti a Massa, da sempre, vivono una situazione di intollerabile disagio.

Trovare una soluzione alla loro difficoltà è compito della comunità tutta. Creare un Comitato, mettere insieme delle persone sotto la sigla No al Campo Nomadi, è aberrante e paradossale. Le famiglie di cui stiamo parlando non sono nomadi, non si spostano da un sito ad un altro.

Solo in Italia si affronta una emergenza abitativa creando dei “campi nomadi”, quindi ghettizzando e tentando di chiudere nell'invisibilità e nella marginalità una minoranza etnica. Solo nel nostro paese e oggi nella nostra piccola comunità si istiga all'odio razziale sfruttando la difficoltà di qualcuno. Esponenti della nostra amministrazione scrivono e agiscono per creare una tensione sociale distruttiva e aberrante. “Se si inizieranno i lavori per il Campo” scrive Benedetti “è molto probabile che ci saranno problemi di ordine pubblico”. Non voglio che questa sia la mia comunità. Quello dei Rom è un popolo. Quelli a cui stiamo dicendo no sono persone. È umiliante dover scrivere qualcosa di così ovvio.

Le proposte avanzate dal consigliere Benedetti ecc per trovare un nuovo sito, lontano dalle abitazioni, controllabile (chiuso da un cancello), per scrivere alle porte del nostro territorio città -  DENOMADIZZATA, le azioni compiute in questi giorni radunando una comunità contro qualcuno,  dimostrano odio e paura. Respingere, rimandare a casa loro, nascondere alla vista dei “normali e onesti cittadini” è la soluzione che da sempre ci propongono.

Vorrei veramente che nessuno dei miei concittadini si facesse piegare a questa rappresentazione agghiacciante.

L'amministrazione comunale ha messo in campo una soluzione temporanea per rispondere all'emergenza di queste cinque famiglie. È stato portata la questione all'interno di una commissione, sono stati interpellati i servizi sociali, la fondazione Michelucci che si occupa di queste situazioni emergenziali in Toscana, si sono fatti incontri, sopralluoghi, si sono valutate le alternative.

C' è un errore macroscopico in tutto questo e forse dovremmo ringraziare il consigliere Benedetti che ci da la possibilità di rimediare. Non è stata coinvolta la comunità delle Jare in questo percorso. È una mancanza enorme, è una necessità di tutti, forse per prime proprio di queste famiglie per non essere percepite come un corpo estraneo da espellere, da tollerare con distanza. È una occasione.


È possibile riuscire a pensare che qualcuno che arriva sia una ricchezza e non un nemico da combattere, da abbattere.

Occorre creare un percorso, con tutti i soggetti coinvolti avendo una prospettiva ampia: oggi dobbiamo rispondere all'emergenza di 5 famiglie ma dalla strada che cominciamo a percorrere deve uscire un progetto di prospettiva, si deve aprire un dialogo interculturale, un dialogo fra pari, che si conformi a quelle che sono le direttive europee sulla situazione dei Rom nella nostra comunità (Risoluzione del parlamento Europeo del 9 Marzo 2011 sulla strategia dell’UE per l’inclusione dei Rom).

Casa, istruzione e lavoro. mettiamo a sistema tutte le forze e le risorse di cui possiamo disporre: dall'amm. comunale, ai singoli cittadini, alla Regione, a tutte quelle associazioni che da anni si battono e si impegnano in progetti di integrazione reale come l'ass. Nazione Rom, che opera nella nostra regione (http://nazionerom.blogspot.com).

Progetti di inclusione sociale, finanziati anche dalla UE possono essere messi in campo con successo nella nostra città, che potrebbe diventare un esempio da seguire per le altre comunità, anziché farsi dipingere come uno dei tanti, troppi, luoghi razzisti e respingenti del paese. Pensiamo alla nostra comunità in positivo, proviamo a scorgere, dietro le difficoltà oggettive che abbiamo davanti, delle opportunità e a costruire quindi le nostre soluzioni percorrendo questa strada. Contro la paura.

di Angelica Gatti
Circolo Politico Culturale Fabrizio de Andrè (Sinistra Ecologia e Libertà)
Via Alberica - Massa
tel +39 3204475199

Rom: Roma - Casilino 900 viene rioccupato dalle famiglie sgombrate da Gianni Alemanno il 15 febbraio 2010


Roma 16 ottobre 2011
di Samir Alija


Gli ex abitanti del campo casilino 900:
basta con le false promesse e l'emarginazione sociale

Gli ex abitanti del campo casilino 900 cercano disperatamente di ritornare al loro campo precedente, essendo stati esclusi e ammassati nei vari campi attrezzati nelle periferia della capitale dopo quasi due anni per le promesse non mantenute dal sindaco Gianni Alemanno.

Gli abitanti del ex campo casilino 900 si sono recati ieri sera il 14/10/2011 in 40 persone tra cui uomini donne e bambini Rom restandoci tutta la note fino il giorno mattino il 15/10/2011.

Tra le 04:00/05:00 dello stesso mattino sono intervenute le forze del ordine sollicitando ai rom di andarsene via dal ex campo casilino 900 senza dare loro la possibilità di spiegare le drammatiche condizioni in cui  stanno vivendo questi ultimi due anni dopo lo sgombero del ex campo casilino 900.

Vivono in pessime condizioni di vita senza avere la possibilità di un lavoro, senza avere la possibilità di alloggio e di una integrazione sociale. Sono completamente emarginati e nessuno si rende conto dei disagi che ha comportato lo sgombero. Sopra tutto per i giovani ragazzi rom non potendogli dare la possibilità di integrazione sociale e possibilità di continuare gli studi e lavoro.



http://www.paesesera.it/Cronaca/Sgomberati-nel-2010-100-rom-rioccupano-il-Casilino-900

 Sgomberati nel 2010 da Gianni Alemanno,    100 rom rioccupano il Casilino '900

"Non ce ne andremo finché non troveranno per noi una soluzione dignitosa: siamo decisi a rimanere qui", hanno detto i rom, che sono tornati al vecchio campo accusando sindaco e prefetto di non aver mantenuto le promesse. La polizia è intervenuta per bloccare il reinsediamento: "La zona è pattugliata, recintata e messa in sicurezza, per evitare che torni alla vergogna quello che è stato il campo rom più grande d’Europa", ha detto il delegato del sindaco Giorgio Ciardi

IL REPORTAGE Lavorare con i bambini rom, tra passione e precarietà DI AMBRA MURÈ
IL LIBRO I Rom raccontati da Bianca Stancanelli
L'INTERVISTA Tursi "Impensabile cancellare il progetto di scolarizzazione" 
Sono stati presi in giro: mandati via dal campo in cui vivevano, ora sono stanchi di aspettare che le promesse siano mantenute. E così nel tardo pomeriggio di oggi circa un centinaio di rom ha rioccupato il campo Casilino 900, sgomberato dalla giunta Alemanno il 15 febbraio 2010.

I rom, appartenenti a una decina di famiglie, si dicono decisi a rimanere nel campo: "avevamo accettato lo sgombero – hanno detto ai microfoni di Radio Popolare Roma – con la promessa, fatta dal sindaco e dal prefetto, di una casa e di un lavoro entro un anno. Le promesse non sono state mantenute e così noi siamo rientrati al Casilino 900'. Non ce ne andremo – hanno concluso i rom – finché non troveranno per noi una soluzione dignitosa: siamo decisi a rimanere qui'".

Più tardi è intervenuto il nucleo nomadi della polizia Roma Capitale "per mettere fine a un tentativo di reinsediamento da parte di una quarantina di persone nell’ex campo nomadi Casilino 900", come ha specificato il delegato del Sindaco, Giorgio Ciardi.

"La zona è pattugliata, recintata e messa in sicurezza, per evitare che torni alla vergogna quello che è stato il campo rom più grande d’Europa. La protesta di queste persone, in ogni modo, non rappresenta gli ex abitanti del Casilino 900 che sono regolarmente collocati nei campi autorizzati di Roma Capitale".